Scambiamoci la didattica…la seconda edizione.
Una delle tecniche più efficaci eppure così semplice per risolvere un problema quando lo si ha è quella di raccontarlo a qualcuno. Qualcuno disposto ad ascoltarti. Questo lo dice da tempo la psicologia cognitiva. Spesso accade che durante la stessa fase di racconto la soluzione, come un lampo improvviso, baleni in testa a chi parla e una nuova consapevolezza e un sentimento di autoefficacia, nonché di sicurezza riacquistata e di gratitudine verso l’altro lo pervadono. Chi ascolta impara anche lui se è vero come è vero che problemi analoghi si risolvono con soluzioni analoghe e si conservano in memoria. Questa cosa si chiama ‘esperienza individuale’. Per il gruppo si chiama ‘sapere organizzativo’ o memoria collettiva.
Questo spiega molte cose. Ad esempio spiega il successo di ‘Scambiamoci la didattica’ giunta alla seconda edizione. Permettere a degli insegnanti di presentare la propria esperienza didattica non è di per sé indice di un miglioramento. Lo diventa nel momento in cui il docente costretto a conservare in memoria quell’esperienza innanzitutto per sé (documentazione) è chiamato a riviverla mentre la racconta ai colleghi e per i colleghi. Che ascoltano e restituiscono un punto di vista decentrato e più completo di quello iniziale e insieme si raggiunge una nuova consapevolezza e un sentimento di autoefficacia e di sicurezza e di gratitudine e un aumentato senso di noi. E’ la scuola che fa scuola a se stessa, come si è detto.
Certo, sbaglieremmo nel dire che basta documentare ed esporre le esperienze per giungere a traguardi di efficienza nel processo di insegnamento e apprendimento. E sbaglieremmo anche a pensare che siamo giunti al massimo livello da poter diffondere e replicare le esperienze. Anche per questo siamo interessati ad approfondire gli apporti che possono venire dal Cidi e da Carlo Fiorentini con la proposta dei Laboratori del Sapere Scientifico. Ma è comunque una base importante da cui partire, importante anche perché di solito queste occasioni a scuola, tra cento problemi quotidiani, non si danno se non in modo informale.
Quest’anno l’edizione è stata particolarmente ricca, sia per la qualità dei relatori che per quella dei coordinatori delle sotto aree oltre al già ricordato Fiorentini. Un grazie a Alessandro Giorni, Ds all’IC Pier Cironi, ad Annalisa Marchi del CDSE Valbisenzio, a tutti coloro che hanno curato l’organizzazione e l’allestimento. Un ringraziamento particolare al Cidi di Prato e a Cristina Bigagli. Da sottolineare la presenza di numerose delegazioni di altre scuole della provincia. Quindi non rimane che darsi l’arrivederci al prossimo anno.
(Riccardo Fattori)
Pubblicato il 22 Settembre 2019 da Tommaso Gualcherani
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