Ultima modifica: 22 Settembre 2019
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Scambiamoci la didattica…la seconda edizione.

Una delle tecniche più efficaci eppure così semplice per risolvere un problema quando lo si ha è quella di raccontarlo a qualcuno. Qualcuno disposto ad ascoltarti. Questo lo dice da tempo la psicologia cognitiva. Spesso accade che durante la stessa fase di racconto la soluzione, come un lampo improvviso, baleni in testa a chi parla e una nuova consapevolezza e un sentimento di autoefficacia, nonché di sicurezza riacquistata e di gratitudine verso l’altro lo pervadono. Chi ascolta impara anche lui se è vero come è vero che problemi analoghi si risolvono con soluzioni analoghe e si conservano in memoria. Questa cosa si chiama ‘esperienza individuale’. Per il gruppo si chiama ‘sapere organizzativo’ o memoria collettiva. 
 
Questo spiega molte cose. Ad esempio spiega il successo di ‘Scambiamoci la didattica’ giunta alla seconda edizione. Permettere a degli insegnanti di presentare la propria esperienza didattica non è di per sé indice di un miglioramento. Lo diventa nel momento in cui il docente costretto a conservare in memoria quell’esperienza innanzitutto per sé (documentazione) è chiamato a riviverla mentre la racconta ai colleghi e per i colleghi. Che ascoltano e restituiscono un punto di vista decentrato e più completo di quello iniziale e insieme si raggiunge una nuova consapevolezza e un sentimento di autoefficacia e di sicurezza e di gratitudine e un aumentato senso di noi. E’ la scuola che fa scuola a se stessa, come si è detto.
 
Certo, sbaglieremmo nel dire che basta documentare ed esporre le esperienze per giungere a traguardi di efficienza nel processo di insegnamento e apprendimento. E sbaglieremmo anche a pensare che siamo giunti al massimo livello da poter diffondere e replicare le esperienze. Anche per questo siamo interessati ad approfondire gli apporti che possono venire dal Cidi e da Carlo Fiorentini con la proposta dei Laboratori del Sapere Scientifico. Ma è comunque una base importante da cui partire, importante anche perché di solito queste occasioni a scuola, tra cento problemi quotidiani, non si danno se non in modo informale.
 
Quest’anno l’edizione è stata particolarmente ricca, sia per la qualità dei relatori che per quella dei coordinatori delle sotto aree oltre al già ricordato Fiorentini. Un grazie a Alessandro Giorni, Ds all’IC Pier Cironi, ad Annalisa Marchi del CDSE Valbisenzio, a tutti coloro che hanno curato l’organizzazione e l’allestimento. Un ringraziamento particolare al Cidi di Prato e a Cristina Bigagli. Da sottolineare la presenza di numerose delegazioni di altre scuole della provincia. Quindi non rimane che darsi l’arrivederci al prossimo anno.
(Riccardo Fattori) 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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