Lettera aperta al direttore de La Nazione da parte del Presidente del Consiglio di Istituto
Gentilissimo Direttore,
In qualità di presidente del Consiglio d’Istituto dell’Istituto Comprensivo Nord, desidero condividere alcune riflessioni in merito all’articolo apparso in cronaca locale in data 5 marzo avente per tema i compiti scolastici e lo studio individuale. Nell’articolo veniva rappresentata una protesta, peraltro anonima, di genitori di alunni della scuola secondaria Fermi per l’eccessivo carico di lavoro con un taglio ad effetto che mi è sembrato riduttivo e fuorviante. Pertanto, sulla base dell’esperienza che i miei figli vivono frequentando la scuola, vorrei fornire un contributo volto a descrivere in modo più completo la realtà.
La scuola secondaria Fermi offre un unico modulo orario di 30 ore settimanali suddivise in cinque giorni settimanali tra 12 diverse discipline di insegnamento. È diretta conseguenza di ciò che i ragazzi rimangono a scuola per sei ore dal lunedì al venerdì, con la possibilità di avere sei diverse materie durante la mattinata. Per favorire un apprendimento più lieve, ma efficace, si è spesso fatto ricorso ad un’organizzazione concordata dell’orario interno delle classi ovvero viene lasciata libertà al consiglio di classe di scegliere all’interno di ciascuna materia se fare lezione di pratica o di teoria, grammatica o letteratura, scienze o matematica proprio per evitare che i ragazzi debbano preparare troppe materie orali per il giorno successivo. Inoltre sono state fatte scelte metodologie didattiche innovative, tese a favorire il coinvolgimento diretto dei ragazzi ed il collegamento tra discipline diverse andando oltre il semplice studio del libro.
Per citarle solo qualche esempio, penso all’insegnamento di arte connesso con quello di italiano che permette allo studente di imparare a descrivere in modo soggettivo ed oggettivo, anche in forma scritta, un’opera d’arte, mettendo così in evidenza emozioni e passioni dei ragazzi e coinvolgendoli pienamente all’interno dell’opera d’arte. Penso allo studio della geografia italiana ed europea, connessa alle tradizioni musicali dei paesi; penso allo studio della matematica e delle scienze collegato alla robotica; penso alla recente celebrazione della giornata della memoria con la partecipazione diretta di testimoni degli eventi storici; penso all’attenzione alla lettura e alla creazione di biblioteche, che ha sempre caratterizzato il nostro istituto. Penso, infine, ai nuovi ambienti di apprendimento che possono permettere, tra l’altro, ai ragazzi assenti, di collegarsi, tramite le nuove tecnologie, con la classe da casa.
Tutto questo configura un’offerta didattica qualificata ed ambiziosa, volta a garantire ai ragazzi un apprendimento significativo e durevole, offrendo comunque un insegnamento che non banalizzi il sapere. A tutto questo sento di non voler rinunciare!
D’altra parte è vero che tutto ciò comporta necessariamente un impegno anche da parte dei genitori che restano i primi e insostituibili responsabili dell’educazione. I genitori collaborano, come anche affermato dal patto di corresponsabilità dell’istituto, in modo costruttivo all’apprendimento dei propri figli.
Allora la sfida educativa diventa come trascorrere in modo efficace il tempo dei compiti, come aiutare i nostri figli a imparare ed a raggiungere un buon risultato, stimolandoli ad usare i loro numerosi talenti; ma diventa anche come insegnare ai ragazzi la giusta gerarchia tra i vari impegni, che necessariamente ci devono essere per favorire lo sviluppo globale dell’adolescente.
Per tutto questo il consiglio d’istituto ha promosso negli anni passati, ma continuerà a farlo anche nel futuro, una serie di iniziative formative di sostegno alla genitorialita’. Mi dispiace che qualche genitore si sia trovato in difficoltà, mi dispiace di non aver saputo cogliere questo malessere.
Allo stesso tempo sono rammaricato per i metodi usati soprattutto perché è mancato il dialogo nelle sedi deputate, che resta lo strumento principe per risolvere i problemi.
L’occasione è comunque uno stimolo per migliorare gli strumenti di comunicazione e di partecipazione alla vita della scuola. Già nel precedente mandato, il consiglio d’istituto ha promosso sul sito della scuola uno spazio “Genitori ICN” per il quale stiamo realizzando un accesso diretto da parte dei genitori.
Inoltre, perché non coinvolgere nel dialogo su queste problematiche anche i nostri figli? È auspicabile che, in un futuro non lontano, all’interno di un curriculum di cittadinanza attiva, anche i ragazzi possano avere dei rappresentanti per esprimere nelle forme e nelle sedi dovute il loro parere.
Non mi dilungo oltre e mentre esprimo il mio apprezzamento per il cammino che la scuola sta percorrendo e per il lavoro dei docenti che formano con competenza e passione i nostri ragazzi, riaffermo la mia volontà e disponibilità ad aprire un dialogo con spirito di servizio e ascolto, con chiunque ne senta il bisogno, affinché la nostra scuola sia sempre di più “scuola di tutti e di ciascuno”.
Cordialmente
Alberto Freschi