Giancarlo Cerini ci ha lasciato
Ci sono persone che uno elegge a guida, a maestro anche al di là dei meriti e persino della effettiva conoscenza che di lui si ha, così del pensiero, dell’opera e della persona. Nel caso di Giancarlo Cerini valgono entrambe le dimensioni: ciò che lui ha fatto e detto per la scuola in generale e quello che della scuola lui ha rappresentato e voluto rappresentare, specie per quella dei più piccoli: la bellezza, l’autonomia, la funzione pubblica, la partecipazione, l’apertura al futuro, il piacere di apprendere e di starci, l’attivazione e la costruzione dei saperi, la memoria del passato, il fondamento ai valori democratici.
Ci mancherà il suo modo di porsi garbato, la sua capacità di ascolto, di dialogo, il suo equilibrio comunque preservati come valori fondativi e irrinunciabili. Ci mancherà la sua competenza, il suo scrivere chiaro, la sua umanità, l’assoluta mancanza di arroganza. Mancherà a tutti e in particolare a noi che abbiamo avuto il piacere e il privilegio di conoscerlo e ascoltarlo più volte anche a Prato. Il suo esempio e le sue idee ci hanno costantemente accompagnato in questi anni e hanno costituito un riferimento nel dibattito sul ruolo e sulla funzione della scuola, tra Novecento e Terzo Millennio, tra riforme, mancate riforme e riforme a metà.
Saremmo senz’altro persone e persone di scuola peggiori senza il suo contributo appassionato e senza soste (per ultimo le Linee Guida per il sistema integrato 0-6) senza dimenticare le Indicazioni Nazionali del 2012 che lo hanno visto protagonista assoluto. Riportiamo qui il link alla pagina che pubblicammo in occasione della rivisitazione del 2018 (Nuovi Scenari): https://www.icnordprato.edu.it/indicazioni-nazionali-e-nuovi-scenari/
Il mondo della scuola lo saluta e deferente gli dice semplicemente Grazie.